sábado, 1 de febrero de 2014

M5S CHIEE L'IMPEACHMENT PER NAPOLTANO. IL CAPO DELLO STATO: ''FACCIA IL SUO CORSO''




Il M5s conferma la linea dura. Il giorno dopo la bagarre in aula, che non ha comunque impedito l'approvazione del decreto Imu-Bankitalia, i parlamentari pentastellati hanno messo in atto la loro minaccia. 
«Non rientreremo in aula pacificamente». Ed ecco allora una giornata rovente, che scorre fra insulti, denunce e smentite, tentativi di occupazione delle aule delle commissioni. Una vera guerriglia parlamentare dei 5stelle che poi scelgono l'Aventino e abbandonano gli emicicli di Camera e Senato. Quasi fisico è stato lo scontro fra Roberto Speranza e il deputato 5 stelle Alessandro Di Battista che ha impedito al capogruppo Pd di essere intervistato. Sette deputate dem hanno presentato querela contro il cinque stelle Massimo Felice De Rosa che avrebbe rivolto loro insulti sessisti. Secondo le deputate, De Rosa si sarebbe rivolto loro con questa frase: "Siete qui perchè siete brave a fare i p...".
Lui nega e dice di non aver mai pronunciato la frase incriminata. Prosegue poi la polemica tra il questore Stefano Dambruoso e la deputata Loredana Lupo. Lui si scusa per lo schiaffo, ma lei ne chiede le dimissioni. I 5 stelle combatteranno anche a suon di carte. Hanno annunciatoricorso alla Corte Costituzionale contro l'utilizzo della “ghigliottina” da parte del presidente della Camera. Ma proprioLaura Boldrini ha pronunciato una durissima condanna nei confronti del M5s: «Non sa utilizzare gli strumenti che ci sono per svolgere il suo ruolo e allora ricorre ad altri mezzi: la violenza, le minacce, il turpiloquio». La presidente della Camera annuncia sanzioni per comportamenti che definisce «gravissimi e del tutto estranei a cultura e prassi democratica».
Il M5s va dritto per la sua strada, aspetta Grillo a Roma e intanto avvia la richiesta di impeachment per il presidente della Repubblica. Il Colle non sembra curarsene troppo. «Faccia il suo corso», dice Napolitano, più preccupato dall'ingresso della violenza nelle aule parlamentari. Beppe Grillo invece sostiene il comportamento dei suoi «guerrieri meravigliosi», convinto di incarnare la «nuova Resistenza». Nonostante il caos, però, i lavori della commissione Affari costituzionali non si sono fermati ed è stato dato il prima via libera all'Italicum. Le modifiche concordate da Renzi e Berlusconi però verranno votate direttamente in aula, in cui oggi comincia la discussione. Il segretario Pd non si mostra preoccupato dalle insidie che rischiano di minare il cammino parlamentare dell'Italicum. Di fronte allo spettro dei franchi tiratori si dice «sereno». La minoranza Pd del resto ha assicurato che la sua battaglia sugli emendamenti la combatterà «a viso aperto». E ai mal di pancia dei piccoli partiti,Renzi replica: «È normale non apprezzino la legge, ma agli italiani interessa che le cose si facciano».

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