lunes, 3 de febrero de 2014

''SPERO CHE ORA QUELLA CASA DIVENTI DI MODA''. L'EX-MINISTRO SCAJOLA A DOMENICA LIVE




“Non ho messo la casa in vendita con il cartello. Sono arrivati diversi acquirenti ma spaventati dalla campagna mediatica non l’hanno voluta. Adesso spero che diventi di moda”.
Assolto dopo 45 mesi perché il fatto non costituisce reato, l’ex-ministro Claudio Scajola ha scelto i microfoni di Domenica Live per raccontare la fine di quello che definisce “un inferno”. 
“La cosa più triste – commenta Scajola – è stato essere il simbolo del magna magna, un politico trafficone che si compra casa in centro a Roma. La mia tristezza più grande è questa, non certo aver perso la poltrona”. L’ex-ministro ha ripercorso le diverse fasi della vicenda giudiziaria e soprattutto del processo mediatico costruito intorno alla frase “a mia insaputa”. Scajola ha raccontato passo passo le fasi di acquisto.
“Dal prezziario ho notato che la cifra era congrua – ha ribadito l’ex-ministro – Gli altri immobili con caratteristiche simili al mio erano magari leggermente più cari, ma non certe a quelle cifre iperboliche scritte sui giornali”. “Se sono stati aggiunti altri pagamenti – ribadisce – io non ne ero al corrente. Ma secondo lei, se fossi stato a conoscenza di una roba di questo genere, se fossi stato un corrotto, fossi stato un delinquente perché non posso pretendere che mi si creda una persona onesta se una persona non mi conosce visto quello che c’è nel mondo politico, ahimè, mi sarei fatto portare una valigetta coi soldi a casa senza lasciare tutte queste tracce! Non stava in piedi”. Poi, la conclusione:
“La mia soddisfazione di oggi è che quello che dissi allora, quattro anni fa, appena lessi il giornale, è stata la stessa versione uscita da un processo con testimoni, prove e inchiesto che hanno sancito che io avevo detto la verità”. 

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